202005.09
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Pagamenti dalla PA: i ritardi in edilizia

Secondo un’indagine eseguita dall’Associazione nazionale dei costruttori (Ance), le imprese di costruzioni edili registrano, da parte della Pubblica Amministrazione, ritardi nei pagamenti.

In linea generale i tempi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione dovrebbero essere di 30 giorni derogabile, in alcuni casi, a 60 giorni.

Ma in realtà i tempi sono molto più lunghi.

Per via di questa “cultura dei ritardati pagamenti” si è pronunciata nel merito della questione la Commissione europea la quale ha ribadito che le imprese edili vanno pagate entro 30 giorni dalla emissione del SAL (stato di avanzamento dei lavori), in conformità alla Direttiva 2011/7 UE in materia di ritardo dei pagamenti (recepita in Italia con il D.lgs. 192/2012).

Perché la Pubblica Amministrazione ritarda nei pagamenti?

I Comuni sono gli Enti principali responsabili nei ritardi dei pagamenti. Seguono nell’ordine Regioni, Province, i Ministeri e le società partecipate.


Diversi possono essere i motivi dei ritardi, si può pensare al mancato di trasferimento fondi da un’amministrazione all’altra, mancanza di fondi di cassa, dissesto finanziario dell’ente appaltante o, ancora, un rallentamento delle procedure interne di liquidazione delle prestazioni fornite.

Perché il settore edile e costruzioni ne risente di più?

Le piccole medie imprese sono sicuramente le più soggette a subire gli effetti delle insolvenze, in particolar modo quelle che operano in questo settore.

I prolungati ritardi nei pagamenti portano a gravi ripercussioni in termini di ridimensionamento dell’attività imprenditoriale, poiché incidono in maniera significativa sui bilanci.

A causa di una scarsa liquidità, le imprese sono costrette a ridurre gli investimenti programmati, a ridurre il numero dei dipendenti effettuando dei licenziamenti.


La conseguenza naturale di ritardi nei pagamenti dal parte delle Pubblica Amministrazione è l’indebitamento delle imprese con le banche alle quali hanno chiesto dei prestiti, il restringimento del credito fino al fallimento.

Cosa può fare l’impresa edile in questi casi? Può procedere al recupero dei crediti nei confronti della PA ricorrendo allo strumento del decreto ingiuntivo.

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