Istanza di fallimento: cos’è e come funziona
Cos’è l’istanza di fallimento?
L’istanza di fallimento è l’atto con cui è avviata la procedura fallimentare nei confronti di un imprenditore commerciale in stato di insolvenza.
È quel procedimento che consente di raggruppare i beni dell’impresa e pagare i debiti contratti.
Ma non tutti gli imprenditori possono essere dichiarati falliti, è escluso per i piccoli imprenditori ed anche per gli Enti pubblici.
Chi sono i soggetti legittimati a presentare istanza di fallimento?
- Il debitore che chiede il proprio fallimento, è la stessa impresa che dichiara di non essere più in grado di pagare i propri debiti.
- Da uno o più creditori dell’impresa che, con l’istanza di fallimento, confidano nella possibilità di ottenere le somme che gli spettano.
- Il Pubblico Ministero: quando l’insolvenza risulta nel corso di un procedimento penale, quando è rilevata dal giudice nel corso di un procedimento civile.
Conseguenze ed effetti della dichiarazione di fallimento
Il tribunale fallimentare provvede a nominare il giudice delegato a vigilare sulla correttezza della procedura, a nominare il curatore fallimentare che provvederà ad amministrare l’impresa sino alla conclusione della procedura.
Una volta emessa la sentenza di dichiarazione del fallimento, il primo effetto è quello dell’apertura della procedura fallimentare.
Hanno inizio, così, tre fasi distinte:
- Fase dell’accertamento passivo; in cui viene accertata la consistenza patrimoniale dell’impressa verificando sia la consistenza dei debiti che dei crediti dell’imprenditore fallito.
- Fase di liquidazione dell’attivo; in cui i beni dell’impresa fallita vengono sottoposti a vendita forzata.
- Fase di ripartizione dell’attivo; in cui le somme disponibili e le eventuali altre somme ricavate a seguito di vendita forzata vengono redistribuite tra i creditori dell’impresa fallita.
Come vengono redistribuite le somme? Tenendo conto di un progetto di redistribuzione presentato dal curatore fallimentare e dichiarato esecutivo da parte del giudice.
Quali sono i beni oggetto di procedura fallimentare?
Non tutti i beni possono essere spossessati e venduti per ricavare le somme necessarie a pagare i debitori.
Sono esclusi i beni strettamente personali, gli stipendi, la pensione, salari e altri guadagni che derivano dall’attività, nei limiti di quanto necessario per il suo mantenimento e per il mantenimento della sua famiglia.