202006.29
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Pignoramento TFR, è possibile?

Il recupero dei crediti è un importante attività soprattutto in periodo di crisi economica, è ovvio che nei momenti di difficoltà è fondamentale avere liquidità per fronteggiare le spese.

Dunque, non riuscire a recuperare le somme di cui si avrebbe diritto può rappresentare un problema non indifferente ed è per questo che si rende necessario ricorrere a procedure di recupero del credito.

Cos’è l’attività di recupero crediti?

Innanzitutto, il recupero crediti è l’attività diretta ad ottenere da parte del debitore il pagamento del debito, un’attività che si svolge prima con inviti bonari e poi con mezzi coercitivi.

Il creditore per prima cosa agisce con solleciti di pagamento bonari ma non sempre questi vanno a buon fine ed infatti, rendendosi inutili questi tentavi, può agire per via giudiziale e ricorrere al Giudice per richiedere il rilascio di un decreto ingiuntivo, cioè una richiesta di adempimento al debitore entro 40 giorni dalla notifica del decreto. Trascorsi inutilmente questi giorni senza che il debitore abbia provveduto al pagamento, va notificato l’atto di precetto, cioè l’ultimo tentativo di sollecito al pagamento entro 10 giorni dalla notifica, con l’avviso che se non provvede a soddisfare il credito allora si procederà ad esecuzione forzata, cioè al pignoramento dei beni.

Cos’è il pignoramento?

Esistono tre tipologie di pignoramento a seconda del bene in oggetto:

Quando si parla di pignoramento del TFR si tratta di una delle diverse ipotesi di pignoramento presso terzi in quanto, oltre al pignoramento del TFR, può aversi anche pignoramento del conto corrente, della pensione o dello stipendio.

È possibile pignorare il TFR? E quali sono i limiti?

Il Trattamento di fine rapporto, cioè la liquidazione, è un credito certo e liquido che il lavoratore ha maturato durante gli anni di lavoro e può essere pignorato per soddisfare le pretese del creditore e, infatti, il pignoramento del TFR vale sia per i dipendenti pubblici che privati.

Innanzitutto, il pignoramento del TFR è possibile solo quando siano maturate le condizioni per il pagamento della liquidazione al lavoratore.

In secondo luogo, il pignoramento del TFR può avvenire:

  1. Prima che la cifra venga versata al lavoratore. Dunque, essendo ancora nelle casse del datore di lavoro, l’atto di pignoramento dovrà essere notificato all’azienda. L’azienda, ricevuta la notifica dell’atto, non dovrà versare l’intero ammontare al lavoratore, ma dovrà trattenere 1/5 e trasferirlo al creditore.
  2. Dopo che la cifra venga versata al lavoratore. In questo caso la somma è prelevata in un secondo momento, cioè quando è già stata liquidata sul conto corrente del dipendente. A ricevere l’atto di pignoramento è la banca in cui è depositata la somma ed anche in questa ipotesi è possibile pignorare soltanto fino ad 1/5, per cui la banca tratterrà questa somma per poi trasferirla al creditore dopo l’udienza di assegnazione.

Quindi, in conclusione, è possibile pignorare il TFR ma non oltre 1/5 dello stesso.

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