202006.19
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Recupero crediti per professionisti, come fare?

Frequenti sono i casi in cui si chieda una consulenza professionale e, poi, il cliente risulti insolvente.

Basti pensare a professionisti come commercialisti, ingegneri, architetti, fisioterapisti, consulenti del lavoro (ecc.) che, a seguito di una consulenza, non si vedono pagate le fatture.

Di sovente succede, infatti, che il cliente porti le più svariate scuse per evitare o prolungare i tempi di pagamento del professionista, farsi pagare il proprio onorario non è mai stata una cosa semplice.

Quando recuperare il credito professionale?

A questo punto va tenuto presente che il diritto del professionista al pagamento delle proprie parcelle per l’opera prestata, nonché per il rimborso delle relative spese sostenute od anticipate in nome e per conto del cliente, si prescrive in soltanto 3 anni dal giorno in cui è stato portato a compimento l’incarico.

Per cui è opportuno che il professionista solleciti il pagamento in tempi brevi per far valere il diritto al compenso professionale.

Il commercialista, l’ingegnere, il medico ecc. hanno soltanto 3 anni per richiedere al cliente il pagamento del compenso e per agire in Tribunale nei suoi confronti.

Questo termine è ridotto perché si tratta di prescrizione presuntiva e, per questo, sarà onere del creditore dimostrare il mancato pagamento da parte del cliente.

Come recuperare il credito professionale?

La prima fase da affrontare è la procedura stragiudiziale di recupero del credito la quale si compone di avvisi, solleciti telefonici, diffide, intimazioni per sollecitare il debitore all’adempimento spontaneo.

Si tratta di un primo step verificare la buona fede del cliente e se versa in difficoltà economica o meno e per evitare di agire direttamente con azioni più incisive ma che richiedono tempi più lunghi e costi maggiori.

Se la fase stragiudiziale non va a buon fine si passa alla procedura successiva e più incisiva di recupero del credito, la procedura giudiziale.

La fase giudiziale consiste nella richiesta al giudice, da parte del creditore, della condanna del debitore al pagamento delle somme dovute, mediante ricorso per decreto ingiuntivo.

Una volta rilasciato il decreto ingiuntivo, questo dovrà essere notificato al debitore e, quest’ultimo, se non provvede al pagamento entro 40 giorni dalla notifica del decreto, subirà il pignoramento dei beni: mobiliare, immobiliare o presso terzi.

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