202006.19
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Cosa fare se l’inquilino è moroso?

Spesso chi affitta un appartamento o un locale commerciale, non riesce a rispettare le scadenze pattuite, accumula ritardi su ritardi con le più svariate scuse per evitare o prolungare i tempi di pagamento.

La morosità dell’inquilino può derivare dal mancato pagamento del canone di locazione alle scadenze stabilite nel contratto e, inoltre, quando l’appartamento in affitto si trova in un condominio, è necessario comprendere cosa paga l’inquilino.

Cosa paga l’inquilino?

Spesso sorgono dubbi su chi ricada il pagamento delle spese di condominio, se sull’inquilino o sul proprietario. Dunque è necessario avere un quadro chiaro della situazione ed evitare inutili conflitti.

Per prima cosa, è ovvio che la ripartizione delle spese condominiali dipendano dagli accordi previsti nel contratto di locazione. Quando nel contratto non vi è alcuna indicazione sulla ripartizione delle spese allora si applica il principio generale distinguendo tra:

  • Spese ordinarie. Le spese ordinarie spettano all’inquilino, si tratta di spese sostenute per ordinaria manutenzione, cioè controlli, riparazioni e piccole sostituzioni, tutto ciò che rientri nelle spese per affrontare l’usura dovuta all’utilizzo quotidiano.
  • Spese straordinarie. Le spese straordinarie spettano al locatore, sono a carico del proprietario, come sostituzioni, ristrutturazioni e modifiche della struttura, o, ancora, il compenso che spetta all’amministratore di condominio.

Come agire se l’inquilino non paga?

Se l’inquilino è moroso perché non paga il canone di affitto o le spese condominiali, il proprietario dell’immobile può chiedere al giudice lo sfratto per morosità e l’ingiunzione di pagamento.

Il giudice rilascia un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, cioè che deve essere notificato all’inquilino e quest’ultimo dovrà pagare immediatamente se non vuole subire il pignoramento dei beni.

Ad essere pignorati possono essere, ad esempio, lo stipendio o la pensione dell’inquilino, il conto corrente o beni mobili.

L’inquilino, comunque, ha la possibilità di presentare opposizione al decreto ingiuntivo entro 40 giorni e in questo caso si aprirà una causa ordinaria per accertare l’esistenza del credito.

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