Come recuperare un credito condominiale?

Sicuramente vivere in un condominio non è semplice, sia per i frequenti litigi sia per i problemi che sorgono quando alcuni dei condomini non pagano le spese, questi ultimi sono i problemi più importanti in quanto si rischierebbe di mandare in rosso il conto del condominio e che a subirne le conseguenze possano essere anche quei condomini che pagano regolarmente.

Tra i compiti che sono affidati all’amministratore di condominio rientra sicuramente anche quello di riscuotere i crediti mensili, contributi che vengono pagati dai condomini per le spese comuni e per l’ordinaria manutenzione, e il recupero forzoso dei crediti condominiali non versati.

Come procedere?

Diverse sono le attività da intraprendere.

Innanzitutto, l’amministratore ha sempre il potere di richiedere il pagamento con solleciti bonari e lettere di diffida da parte sua o dell’avvocato.

Agire in Tribunale: l’amministratore di condominio ha l’obbligo di agire entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito è compreso. Quindi l’amministratore non può agire prima dell’approvazione del bilancio consuntivo e comunque non oltre i 6 mesi.

Dunque, in caso di esito negativo dei solleciti bonari, l’amministratore può con la rappresentanza di un avvocato chiedere al giudice un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo. Il giudice emette un ordine di pagamento che deve essere notificato al condomino moroso che dovrà immediatamente pagare se non vuole subire conseguenze peggiori, il pignoramento dei beni.

Questo significa che a partire dal giorno dopo la notifica del decreto ingiuntivo può iniziare l’esecuzione forzata, avvalendosi ad esempio sull’immobile iscrivendo ipoteca o mettendolo all’asta.

Tuttavia, entro 40 giorni dalla notifica del decreto ingiuntivo, il moroso può presentare opposizione a decreto ingiuntivo e si avvierà, così, una causa ordinaria in cui l’avvocato del condominio dovrà dimostrare la sussistenza del credito.