202006.19
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Come evitare i clienti insolventi?

Quante volte è capitato di fornire una consulenza professionale e il cliente non ha pagato? Accade di frequente che il cliente prenda scuse per ritardare o evitare il pagamento della consulenza e la recente crisi economica ha sicuramente accentuato questo problema.

Professionisti e lavoratori autonomi spesso si pongono il problema di cosa fare quando un cliente paga in ritardo o addirittura non paga.

Quali comportamenti adottare per evitare clienti insolventi?

Dalla nostra esperienza professionale è emerso che, per evitare le procedure di recupero dei crediti e per una maggior tutela in caso di clienti insolventi, il professionista (commercialista, architetto, fisioterapista ecc.) deve:

  • Contratto di mandato firmato: è sempre un’ottima garanzia. Infatti, se le parti concludono un accordo scritto probabilmente avranno stabilito anche i termini di pagamento, in genere di 30 o 60 giorni. Tuttavia l’ipotesi più frequente è un accordo verbale che potrebbe essere controproducente in caso di insolvenza, poiché è dovere del professionista dimostrare l’esistenza del credito, cioè che sia stata svolta la prestazione professionale.
  • Pagamento anticipato: definire un anticipo per l’inizio della consulenza e stabilire le modalità di pagamento della restante parte. Farsi dare un acconto da parte del cliente può ridurre il rischio di insolvenza.
  • Emissione della fattura: emettere la fattura al momento dell’incasso è un importante adempimento per ottenere il pagamento. Sia nel caso in cui è stato concluso un contratto o meno, la fattura ha la sua importanza come mezzo di prova per il rilascio del decreto ingiuntivo da parte del Giudice. Il Giudice decide inaudita altera parte cioè solo sulla base di quanto fornito dall’interessato, la fattura appunto.
  • Conservare lo scambio di corrispondenza tra il professionista e il cliente: anche questo può essere un mezzo per provare che vi era un accordo tra le parti per la prestazione professionale in caso di inadempimento.

Qual’è il termine per il professionista recuperare il credito?

Il commercialista, l’ingegnere, il medico, il fisioterapista, l’architetto ecc. hanno soltanto 3 anni per richiedere al cliente il pagamento del compenso e per agire in Tribunale nei suoi confronti.

Decorso questo termine, ridotto rispetto all’ordinario termine di prescrizione di 10 anni, il professionista non potrà più far valere il suo diritto di credito e il debitore potrà rifiutarsi di pagare senza rischiare più nulla.

Per questo motivo, infatti, è essenziale che il professionista e lavoratore autonomo siano a conoscenza degli accorgimenti da prendere per evitare inadempimenti da parte del cliente e, nel caso in cui si verifichino, essere in possesso degli strumenti necessari per tutelarsi ed essere a conoscenza delle procedure di recupero crediti per professionisti.

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